Istambul. Dopo la guerra dei Balcani, la Turchia si occidentalizza- almeno negli abiti- con Ataturk,
mentre sotto le ceneri è più orientale, ineffabile, cruenta e passionale che mai...Come Clittennestra.
La memoria della guerra di Troia e i suoi fantasmi riappaiono ogni volta
nei fumi di un conflitto più recente.
Archetipi che si rincorrono? maschere che riappaiono ad ogni svolta storica?
proiezioni mitiche che si sovrappongono all'immaginario contemporaneo?
Tra i fumi di un Caffè di Istambul, degli anni '20,
mentre un pianista strimpella e lo spettacolino deve avere inizio,
sullo scorcio di una Turchia che è una soglia fra epoche e dimensioni diverse,
una Donna dice i suoi perchè, e affonda con lucidità e passione nel proprio crimine.
La stessa Storia ha sapori molto diversi nella bocca di chi la racconta...
Una Clitennestra che uccide per amore.
Un Agamennone imbolsito e tronfio che non sa più vedere.
Un Egisto giovinetto che non potrebbe colmare nè consolare mai il dislivello
della passione.
Una Donna che cerca ancora e infinitamente lo sguardo dell'amato.
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